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61 Elefantentreffen (Kirk - Giacomino -Francesco)

61° Elefantentreffen (26 – 29 gennaio 2017)
Report: Andrea (Kirk) e Giacomo (Giacomino) mixed by Francesco.

E’ l’anno giusto, l’anno giusto per partecipare all’Elefantentreffen! Non è un motoraduno come tutti gli altri, è un evento che si tiene ogni anno in Germania, a Solla, nella regione della Baviera. Noi del Moto Club Mistostretto siamo in sette, pronti a partire da Roma per percorrere oltre 2.400 chilometri in pochi giorni: Andrea S. (Kirk), Fabrizio (Bibbo er Cinghiale), Andrea U. “Il Presidente” (Sisio), Leandro (Leo), Marco (Il Prof.), la mitica Amelia (Maffy, la donna dalle sfide impossibili) e Giacomino, che con i suoi 24 anni dà scariche di adrenalina a tutti noi cinquantenni!
Nessuno del gruppo è mai stato all’Elefantentreffen e così, tra entusiasmo e un po’ di incoscienza, giovedì 26 gennaio ci ritroviamo pronti a partire verso l’ignoto. Chiamateci come volete: “amici”, “pazzi”, noi preferiamo Elefanti! E con lo spirito di avventura che ci contraddistingue, iniziamo un viaggio che sembra scorrere velocemente, con il sole che illumina i nostri sorrisi. Le tappe sono previste ogni 200 chilometri vista l’autonomia del GSX-R di Giacomino, peccato che i primi imprevisti non tardino ad arrivare. Durante un rifornimento all’altezza di Arezzo, dalla pompa freno anteriore della Transalp del Presidente zampilla olio, ma basta un piccolo intervento per rimettere tutto a posto. Non è così per la povera Kawasaki di Leo, che sull’autostrada del Brennero (forse per ripararsi dal freddo?) esplode e prende fuoco. Leo è bravissimo a mantenere il sangue freddo e spegnere appena possibile le fiamme. Come? Con del succo di pera! Demoralizzato, vuole tornare a Roma in treno ma ciò non è possibile: si parte tutti insieme e si torna tutti insieme! E allora, ecco un posto da zavorrino sulla Bmw XR di Bibbo. I guasti intanto hanno portato ad un ritardo di un’ora e mezza e invece che arrivare a Rosenheim, ci fermiamo a dormire a Innsbruck dopo 888 chilometri di viaggio.
Il giorno successivo attraversiamo i 370 chilometri che ci separano dalla meta, fra freddo – con temperature che oscillano tra – 6 e – 9 °C – e paesaggi che ricordano le “Cronache di Narnia”. La pianura bavarese, che in estate è un meraviglioso prato verde, ora è un’affascinante distesa bianca. Il morale è alto, stiamo per compiere l’impresa e, nonostante qualche problema alla Bmw R80 del Prof., arriviamo a destinazione! La magia della famosa fossa è lì, a un passo da noi. E’ una sorta di vallata di 600 metri e profonda, rispetto al punto più alto, un centinaio. Ci sono persone di tutte le nazionalità e di tutti i tipi, le attrezzature per cuocere la carne sono più che artigianali e si vedono moto e sidecar ovunque. Sono già le 15.30: bisogna sbrigarsi perché il buio calerà presto. Dopo aver individuato un bel posto per piantare le tende (non prima di aver spalato tanta neve) andiamo a cercare legna e paglia per scaldarci col fuoco ma ormai è tardi per i rifornimenti, quindi passeremo la notte senza riscaldamento. Mettiamo a cuocere su un fornelletto gli arrosticini di Antonio (anche lui sarebbe dovuto essere dei nostri ma è stato costretto a rinunciare a causa di un infortunio), ridiamo, scherziamo e poi andiamo a letto. Facciamo i conti con i -15°C, con il respiro che sembra ghiacciarsi in gola. Non è una nottata semplice, i sacchi a pelo aiutano ma non abbastanza.
Sabato ci alziamo comunque con il sorriso. Siamo felici e fieri di far parte di un gruppo così compatto e, anche se i problemi continuano a perseguitarci, manteniamo il buon umore. Iniziato il viaggio di ritorno; dopo una sosta la moto di Bibbo decide di non riaccendersi (lo farà dopo diverse decine di minuti) e quella di Marco di emanare suoni sinistri da un cilindro. Sono ormai le 19, non ci rimane che dormire a Rosenheim prima di puntare dritto verso Roma.
Ultimo giorno, “ultimi” 900 chilometri. La moto di Marco si lamenta sempre più e al Brennero è necessario prendere una decisione drastica: intervento a motore aperto. L’operazione riesce perfettamente (tanta stima per Marco!) mentre la moto di Bibbo fa i capricci, ma anche questa volta viene convinta a ripartire. La sfortuna però ci perseguita tanto che il Transalp del Presidente consuma tutto l’olio che ha in corpo e va in arresto cardiaco. Dovremo lasciarla sulla variante del valico tra Bologna e Firenze per poi recuperarla successivamente. Sisio e Leo per tornare nella Capitale rimedieranno un passaggio…da Fatina e Lea, le loro mogli che per puro amore (!) sono arrivate da Roma. Noi superstiti arriviamo nella Città Eterna alle 23.00. Al casello di Roma Nord ci raggruppiamo, ci guardiamo negli occhi e ci salutiamo dopo un viaggio sofferto ma entusiasmante. L’emozione prende il sopravvento e l’ultimo grido non può che essere questo: “Elefanti!!!”